fbpx

Le persone che mi scrivono, o che si rivolgono a me per un percorso di Coaching, desiderano qualcosa di diverso rispetto alla situazione che stanno vivendo. Logico, no?
Alcune di loro sanno cosa non le soddisfa, ma non hanno ancora le idee chiare sulle scelte che vogliono fare, o su quale sia l’obbiettivo. E oggi non parleremo di loro 🙂

Molte altre, invece, sanno esattamente qual è il risultato che vogliono portarsi a casa (avere un corpo più magro ed essere più attivi, aumentare il fatturato, smettere di mangiare schifezze, migliorare la comunicazione con i figli, andare d’accordo con il/la partner, iniziare o portare a termine un progetto, ecc.) eppure non riescono a farlo.

Come mai?

Noi siamo il risultato delle noste abitudini e la maggior parte dei nostri comportamenti quotidiani è prevalentemente automatico, possiamo dire che è il risultato del nostro passato. Il nostro cervello è, in un certo senso, il “registratore” di tutte le nostre esperienze ed agisce a partire da lì: con ogni probabilità anche tu alla mattina spegni la sveglia con lo stesso dito che hai usato il giorno prima, scendi dal letto nello stesso modo e dalla stesso lato del letto, ti infili le ciabatte partendo da un certo piede, vai in bagno e fai tutto ciò che devi fare nella stessa sequenza e con le stesse modalità 😉 fai colazione a casa oppure no, come sei abituato a fare, ti fai la doccia, ti trucchi o ti fai la barba nel solito modo, indossi i vestiti nella solita sequenza, vai a prendere il caffè nel tuo bar preferito, vai al lavoro usando il mezzo abituale, al lavoro incontri le solite persone con cui farai il solito tipo di discorsi, controllerai facebook, le mail, linkedin come fai tutti i giorni e così via. Tutto come il giorno prima. E quasi sicuramente provando le stesse identiche emozioni del giorno prima (e di questo parlerò in un prossimo articolo).

Ma come mai, davanti alle infinite possibilità che avremmo, scegliamo di fare sempre la stessa cosa? Proprio perché non scegliamo davvero, sono le abitudini che si attivano automaticamente, ovvero è il corpo che “sa più della mente” e fa quello che ha memorizzato.

Benefici e svantaggi…
Da un lato questa è una figata pazzesca, perchè ci permette di svolgere una serie di operazioni di routine senza doverci far caso, senza ragionarci su e questo perchè il nostro cervello, è progettato per la nostra sopravvivenza ( non per la nostra realizzazione !) e vuole farci risparmiare energia : una volta che gli abbiamo insegnato a fare qualcosa, lui la fa “senza di noi”, ovvero senza che noi ci poniamo una particolar attenzione.
Sarebbe folle, infatti, se ogni mattina ci svegliassimo con una sorta di amnesia (mi viene in mente il film “50 volte il primo bacio”) e dovessimo chiederci qual’è la cosa giusta da fare per ogni piccola azione che dobbiamo compiere, e in che modo dovremmo farla: alle 11 di mattina saremmo ancora a studiare come si allacciano le scarpe! 🙂
Quindi fantastico: il cervello impara ed esegue e “noi” possiamo, nel frattempo, pensare ad altro e risolvere problemi, per così dire, meno triviali.
Questo meccanismo però ci si rivolta contro quando vogliamo cambiare qualcosa nella nostra vita: ogni volta che ci “proviamo” (e questo verbo la dice lunga sul risultato che produrremo) il nostro sistema nervoso autonomo ci crea una resistenza, un disagio, una non naturalezza che ci fa sentire scomodi e normalmente ci porta a rientrare nel conosciuto e desistere dai nostri propositi.  D’altronde se si chiama sistema nervoso “autonomo” un motivo ci sarà. 😉

E così sentiamo la nuova scelta come “non giusta”, mentre è soltanto “non familiare”.

Se sei una persona davvero davvero determinata, andrai contro a questa resistenza con la forza di volontà, andrai contro i voleri conservativi del tuo corpo, e questo funzionerà per un po’, ma non appena la tua attenzione dovrà spostarsi da qualche altra parte, il corpo- astutissimo- riprenderà il suo percorso abituale ed i tuoi progetti di cambiamento verranno archiviati con sommo senso di frustrazione e giudizi negativi su te stesso ( o scuse e giustificazioni nel caso tu sia una persona più auto-indulgente)
Insomma, chiuderai con un nulla di fatto. Ma allora…?

Se, come già Aristotele affermava “Siamo quello che facciamo abitualmente. L’eccellenza non è quindi un atto, ma un’abitudine”- come facciamo a creare quell’eccellenza, come facciamo a costruire una nuova abitudine?

Uno dei metodi più facili da applicare e che danno più risultato alle persone che iniziano un percorso di Coaching, è il modello delle micro-abitudini, sostenuta da una visione “macro”.
Come funziona?
Supponiamo che tu aspiri ad un risultato generico come “voglio essere più in forma”. Messo così è probabile che rimanga un buon proposito che non si concretizza mai. Ma ecco come può diventare reale e concreto.

1Crea una visione “macro” concreta del risultato finale, che ti piaccia e ti emozioni, può essere l’immagine di te più magra/o e tonica/o, che corri con facilità per 15 chilometri, ascoltando musica coinvolgente e divertendoti, sentendo l’aria fresca sul viso e respirando a pieni polmoni
2crea una micro-azione facile ed associala a qualcosa che già fai normalmente, per esempio: quando torno a casa dal lavoro mi metto la tuta e corro sul posto per 5 minuti (e ovviamente vai ad aumentare di poco giorno per giorno)
3creati un “salvagente” del tipo: “se quando torno a casa dal lavoro non ho nessuna voglia di correre per 5 minuti, metto su la mia canzone preferita a tutto volume per ricreare il giusto stato ”.

A questo punto, per quanto svogliato e stanco tu possa essere, ti basta l’energia per premere play 🙂
Vedrai come sia davvero molto più facile dare questo tipo di micro-istruzioni al tuo cervello, piuttosto che pensare di dover stravolgere la tua vita e reinventare tutto da zero.

E lo puoi fare per tutto! Esempi? puoi stabilire che “ogni volta che vado a fare pipì, bevo un bel bicchierone d’acqua”, “ogni volta che entro in bagno faccio 10 squat”, “ogni sera mentre preparo la cena ascolto 5 minuti di inglese (russo, cinese) con gli auricolari”, “ogni sera prima di dormire dico a mia figlia 3 cose che apprezzo di lei”, “ogni mattina quando arrivo in azienda dico ad uno dei miei collaboratori, a turno, cosa apprezo di lui” : l’unico limite è la fantasia! E forse anche un po’ di pazienza.

Questa tecnica è infallibile nel produrre risultati concreti, ma serve capire l’importanza di concentrarsi sul processo più che sul risultato: quando la tua attenzione è solo sul risultato, vuoi ottenere tutto e subito, e normalmente finisci col non ottenere niente, sprecare tempo, influenzare negativamente l’opinione che hai di te stesso e della tua capacità di far accadere le cose.
Quando invece inizi ad agire ogni giorno nella direzione che hai scelto, trasformi letteralmente il tuo cervello (neuroplasticità) e, ad un certo punto, sarà il tuo corpo a fare, senza che tu ci debba pensare.

Avrai costruito una nuova, sana, abitudine: questa è trasformazione.
E quando ti sei trasformato non torni più indietro

Scrivimi ! e fammi sapere 😉