Hai presente quei momenti della tua vita in cui hai semplicemente SAPUTO quale fosse la prossima cosa da fare, ed hai agito in quella direzione? Hai presente quella particolare sensazione, che ti indica la strada, che comunica con te con un brivido forse, con un accenno di sorriso, o in un modo tutto suo, che solo tu puoi riconoscere?
Sì, quella che si esprime un attimo prima che intervengano i tuoi pensieri, prima che questi inizino a giudicare e criticare ed indìcano un referendum su quanto sia opportuna o fattibile la tua idea, e su quali nefaste conseguenze potrebbero oscurare la tua reputazione o minacciare la tua esistenza se tu la mettessi in atto?
Quando segui quella, che può essere una voce, una sensazione, un’eco, un’immagine vivida – stai seguendo la tua ISPIRAZIONE. E’ una strada che, non ti chiedi perché, ma TI VA di prendere. O non ti va, perché il meccanismo funziona anche quando è un NO quello che si vuole palesare.
Quando invece permetti che a guidare il gioco siano i tuoi pensieri, che per loro natura possono oscillare in un attimo dalle vette più soleggiate alle gole più oscure, sei come un burattino, che agisce sulla scia delle emozioni procurate dai pensieri, senza accorgerti che a quei pensieri sono attaccati i fili che ti muovono, ma non c’è nessun “gran Burattinaio” a muovere quelle dita, sono dita automatiche, programmate in modo casuale, in base alle memorie del passato e dalle paure del futuro e a tutto ciò che è giudicato normale nel contesto in cui vivi.
L’ispirazione invece se ne frega della normalità come è largamente intesa. Per l’ispirazione è normale ciò che nasce da dentro.
L’ispirazione è mossa dal Desiderio, ma appunto, non dalla miriade di desideri indotti da ciò che vedi fuori da te, dai bisogni magistralmente sollecitati da uno spot pubblicitario o da risultati raggiunti da altri. I veri Desideri nascono dal tuo Te autentico, da ciò che per te ha un senso e che ti fa nascere un mezzo sorriso sulle labbra mentre dici tra te e te “ma che figata sarebbe fare sta cosa qui?”
Non nascono perché pensi a quali vantaggi ne conseguiranno, o perché sono la condizione per la tua felicità, o ancora perché ti risolveranno un problema.
Nascono perché vogliono essere realizzati da te. E ti sussurrano all’orecchio.
Senza trombe che squillano, senza rulli di tamburo, senza angeli che scendono dal cielo cantando in coro, solo con una sottile ma chiarissima certezza di qual è il prossimo passo da fare per te.
Perciò allenati a riconoscere quella voce, o qualunque cosa sia per te, a ritrovare quel SAPERE che è solo tuo ed è parte del corredino con cui sei venuto al mondo per realizzare ciò che sei venuto a realizzare, piccolo o grande che sia, nel modo in cui è congeniale a te…
Quando sei ispirato non hai bisogno di motivarti o di venir motivato.
Puoi paragonarlo al trasportare acqua con un secchio bucato, che devi costantemente riempire (di motivazione appunto), rispetto la facilità con cui l’acqua scorre all’interno di un acquedotto.
O ancora, alla differenza tra pedalare serenamente su di una strada di campagna in lievissima discesa o arrancare a piedi, nel fango fino alle ginocchia, con uno zaino di 60 chili sulle spalle in un giorno di pioggia battente: puoi farlo certo, ma non fluisce mai, ed ogni singolo passo ha bisogno di tutta la tua forza di volontà ed i tuoi sforzi.
Quindi, a meno che tu non faccia parte dei Marines, sai già qual’è la strada da seguire. Certo, a volte ci saranno delle salite anche lungo la tua bella strada di campagna, e le supererai egregiamente con lo slancio che hai raccolto sulla discesa precedente- e nei momenti in cui dovrai spingere sulle gambe e pedalare più forte, perché la salita sarà più erta, saprai farlo, perché starai bene e non sarai sfiancato da immani fatiche precedenti.
E sarai pronto a scollinare di nuovo.