La donna selvaggia, la donna “naturale” giace, più o meno sopita, dentro di noi, in attesa di essere risvegliata.
Prima dell’articolo “Donna selvaggia, abbraccia la tua natura”, leggi qui ⤵️
Disclaimer: in ciò che scrivo e nel mio lavoro mi rivolgo prevalentemente alle donne, ma non solo. Scrivo al femminile perché, per ora, non mi piace riempire il testo di asterischi o simboli vari e sono certa che gli uomini capiranno. D’altronde fino ad oggi abbiamo letto sempre tutto al maschile senza prendercela, perciò siamo sicure che anche voi potete fare lo stesso.😉
L’archetipo della donna selvaggia
Come sarebbe se ogni giorno fossimo in contatto con una parte di noi piena di energia e creatività, di capacità di adattamento e resistenza agli urti, una parte vitale, ispirata e ispiratrice, saggia e sintonizzata con la natura?
Queste sono solo alcune delle caratteristiche femminili ancestrali, a cui possiamo attingere se sappiamo fare ritorno all’archetipo della donna selvaggia, la donna “naturale” che giace, più o meno sopita, dentro di noi, in attesa di essere risvegliata.
Che fare per risvegliare il femminile selvaggio e soprattutto, perché mai dovremmo?
A vivere disconnesse dalla forza ancestrale della donna selvaggia, ne risente il nostro corpo, la nostra salute, la capacità di auto guarigione – oltre che la capacità di orientarci nelle scelte della nostra vita.
Ne risentono le nostre emozioni e anche la psiche: dipendenze, depressioni e perdita di senso sono purtroppo all’ordine del giorno nella nostra società.
Riconnettersi al nostro femminile selvaggio ci permette di sintonizzarsi con una forza naturale che spesso non sappiamo nemmeno di avere.
Innanzitutto, impariamo a riconoscerla
Ma quali sono le caratteristiche della “donna selvaggia” e come siamo invece quando siamo disconnesse da quella straordinaria fonte di energia, vitalità e potere personale?
C’è qualcosa di magico in una donna quando è nel suo potere. In lei c’è passione, ha fiducia in se stessa, è giocosa, creativa, sensibile, intuitiva, compassionevole. In lei traspare una primitiva bellezza, indipendentemente dall’età o dalle sue caratteristiche fisiche.
Quando una donna riconosce e incorpora il suo potere è fiera e piena di grazia, sa quando essere instancabile e determinata e quando invece lasciar andare, rallentare e prendersi cura di sé. È in contatto con la sua saggezza e si fida della sua intuizione.
Se la lasciamo andare, si spegne la nostra energia
Al contrario, quando una donna ha perso il contatto con il suo potere naturale, quello della “donna selvaggia”, è insicura, dubita di se stessa, ha difficoltà a mettere confini e farli rispettare, e cade facilmente in comportamenti manipolativi, passivo-aggressivi o si sforza di compiacere gli altri per ottenere ciò di cui ha bisogno e che non riesce a richiedere in modo assertivo.
Può cercare approvazione “fuori” quando l’unica approvazione di cui ha bisogno è la propria.
Può essere sprovveduta, timida o diventare aggressiva, come se avesse difficoltà a dosare quel fuoco che è parte della sua natura.
È giudicante, verso se stessa e verso gli altri, con cui si paragona costantemente, uscendone a volte vittoriosa e a volte sconfitta- ma sono due facce della stessa medaglia.
È come se la luce dentro di lei si fosse smorzata, o spenta e lei cercasse disperatamente nuovi modi per riattivarla. Ma le cose materiali, o le altre persone, non possono farlo per lei.
È come se ci fosse un vuoto, un’emorragia energetica che tenta di riempire con cibo, relazioni, dipendenze- anche socialmente accettate e apprezzate come superlavoro, esserci sempre per tutti – tranne che per sè- raggiungere obiettivi che le portano lustro e onore. Ma quel vuoto resta lì.
Giudica se stessa, le sue idee, il suo operato, il suo corpo, il suo look, le sue emozioni, le sue paure. E, per questo, sente di non potersi mostrare integralmente, e nasconde parti di sé. Che fatica!
La riconnessione con la donna selvaggia
Per ritrovarsi, lei dovrà riconnettersi alla terra, alla natura, di cui è sempre stata custode e protettrice, e che è sempre lì, pronta a nutrirla e far scorrere nuovamente linfa vitale nelle sue vene.
E dovrà cercare dentro di sé ciò che le manca: il contatto con se stessa e con il suo spirito.
Ridiventare selvaggia non significa andare in giro con i capelli grigi e in disordine come una strega e le unghie sporche di terra (a meno che non ti piaccia così! 😉 ): significa entrare più in contatto con la propria natura, con il corpo, il cuore, l’anima e ricordare, infine, il tuo sé autentico.
Per poterlo fare, serve
- iniziare ad accettare ogni parte di sé (l’ho scritto anche in questo post),
- avere delle pratiche per ritrovare il proprio centro, il proprio radicamento,
- e riconoscere, fra tutte, il suono della propria voce.
Ora ti suggerirò due pratiche che ti aiuteranno proprio in questo.
La prima via: mettere in luce ciò che non ami di te e imparare ad amarlo
Iniziare ad amare noi stesse in tutta la nostra interezza e “traslocare dalla testa al corpo” sono le due vie che sinergicamente ti riporteranno a rivivere l’energia e la potenza della tua donna selvaggia.
Parlati in modo autentico e sincero
Per ritrovare la tua voce, la tua intuizione, la tua guida interiore, è necessario che tu sappia riconoscere la tua verità. Questo significa non nascondere a te stessa le tue emozioni e i tuoi sentimenti. Una volta riconosciuti e integrati, inizierai a essere integra e autentica anche con gli altri e nelle varie situazioni della tua vita.
Ecco alcune domande che ti aiuteranno in questo processo:
di cosa mi vergogno?
cosa sto negando?
per cosa mi sento in colpa?
cosa non funziona per me?
cosa non vorrei mai che gli altri sapessero/vedessero di me?
Rispondi per iscritto a queste domande, fanne un’abitudine per un po’ di tempo e semplicemente riconosci quello che emerge. Non giudicare, non voler “aggiustare”, modificare o cambiare.
Tenere nascoste quelle verità ti costa un sacco di energie, perciò riconoscile a te stessa, permetti loro di salire in superficie e di fluire, perdendo così la loro intensità e il loro potere.
La seconda via: riconnetterti alla tua donna selvaggia
La seconda via è trovare, o ritrovare, delle attività che ci permettano di sentirci vive, sentire il corpo così tanto da non riuscire a sentire più il brusio dei pensieri.
Le domande da farti qui sono molto semplici:
cosa mi fa sentire viva?
cosa mi fa sentire autenticamente bene?
quando mi sento veramente io?
A volte le risposte potranno indicarti attività relativamente semplici da fare, come danzare, abbracciare gli alberi, fare passeggiate in natura o fare un giro in bici o in canoa.
Altre volte potranno metterti davanti al fatto che hai lasciato indietro una parte di te, che forse desiderava o amava viaggiare da sola, o fare rafting sui fiumi, o fare lunghe passeggiate a cavallo o scendere nelle viscere della terra e visitare le grotte.
Allora ti chiederai come riavvicinarti, con garbo e tutte le protezioni che senti necessarie, a quelle attività o imprese.
Io ho avuto diversi richiami in questo senso, tanto che nel momento in cui scrivo sto per partire per il Marocco in un viaggio on-the-road con alcune amiche (e al mio ritorno non mancherò di raccontarti!)
Queste sono solo due delle tante pratiche che ti possono aiutare a riconnetterti alla tua donna selvaggia, integra, libera e nel suo potere.
Se vuoi lavorare su questi temi puoi contattarmi.
Resta in contatto con te stessa
Come sempre conoscere se stessi è la base sulla quale costruire una vita più felice e in linea con sé, che si tratti di relazioni, scelte professionali, la creazione di una nuova impresa o trovare un hobby in cui incanalare la nostra passione e i nostri talenti.
Ascolta te stessa: se senti il bisogno di tornare a liberare la tua energia, tornando alla tua natura di donna selvaggia non esitare a contattarmi. Creeremo il tuo percorso trasformativo, per ridare luce alle tue caratteristiche e alla tua unicità.
Sono Gina Abate, Coach, Mentore e Formatrice.
Ti aiuto a riallinearti con te stessa per far emergere la chiarezza, il coraggio e l’energia necessari per realizzare i tuoi desideri e progetti. Con amorevolezza verso di te e con una ritrovata Leggerezza.
Parlo di questo e di altri temi di crescita ed efficacia personale nella mia Newsletter mensile.
Io alterno le mie due parti più o meno mille volte al giorno😅😅 è una lotta continua, ogni tanto vince l’una, ogni tanto l’altra. Certo è che se abbasso la guardia…Gertrude stravince😬
Anch’io entro ed esco da quella connessione, a volte rimango disconnessa anche per diversi giorni, e tutto diventa faticoso. E allora anch’io rifaccio il processo e scopro nuovi modi per ritrovarmi.Questo nostro mondo ci manda fuori centro continuamente, perciò costantemente dobbiamo riprenderci per mano e riportarci dove siamo ricche, integre, collegate, radicate. In più noi donne siamo cicliche, perciò spesso ci sembra di dover ricominciare da capo:ma non è mai veramente da capo;-) Anche la tua “Gertrude” evolve con te 😉