La parola disciplina mi ha sempre fatto l’effetto delle unghie sulla lavagna, finché non ho aperto la visione. Scopri come.
La parola disciplina mi ha sempre fatto l’effetto delle unghie sulla lavagna, le briciole nel letto, la sabbia intrappolata nell’asciugamano che si versa sul pavimento quando rientri dalla spiaggia.
Sono una convinta sostenitrice del “seguire la gioia” e non lo sforzo. Aborro l’idea degli obiettivi raggiunti con le unghie e coi denti, con “sangue, sudore e lacrime” e che ti lasciano stressata/o e senza forze..
Affermazioni tipo “Se vuoi puoi”, “Devi crederci di più”, e “Se non puoi, allora DEVI” non hanno mai attecchito dalle mie parti e il mio approccio alla realizzazione e al successo personale ha molto più a che fare con l’accompagnarsi amorevolmente ad esprimere le proprie caratteristiche in modo rispettoso di sè stessi, del proprio sentire e delle proprie caratteristiche uniche.
Una disciplina morbida
Seguire questo approccio morbido mi era sempre sembrato in antitesi alla parola disciplina, che mi aveva sempre evocato la cieca obbedienza agli ordini che viene richiesta all’interno di un esercito o la durezza nel portare a termine gli impegni presi ignorando stanchezza, dubbi e bisogni differenti- anche quello di cambiare idea.
Insomma, ho sempre visto la disciplina come intransigenza, come un costringersi, come un ignorare qualsiasi insorgenza interna, anche se sana e giusta.
Finché un giorno ho sentito, o letto, o elaborato da qualcosa che ho visto -non so più dirlo- una definizione di disciplina che ha capovolto la mia visione e ha ampliato notevolmente i miei orizzonti:
Disciplina è l’applicazione concreta, nella quotidianità, di una visione più ampia che abbia
SENSO e VALORE per TE.
SBADABAM!
Ma allora sì, allora certo che era qualcosa di necessario (e anche qualcosa che nella mia vita era sempre stato presente, in qualche forma, anche se non proprio in ogni campo… 😉 )
Se anche tu hai una sorta di avversione all’idea di disciplina, ma allo stesso tempo non sei così tanto soddisfatta/o di alcuni tuoi risultati, continuando la lettura troverai qualcosa che potrà aiutarti ad avere una maggior soddisfazione. Insomma, forse potresti cambiare idea anche tu.
Segui la gioia
Seguire la gioia, fare ciò che senti, evitare lo sforzo, affidarti al tuo sistema-guida interno, sono tutte indicazioni giuste nelle quali credo profondamente.
Tutto questo però non è in antitesi con la necessità di una certa disciplina (come pensavo una volta), ma si sposa alla perfezione.
Non si tratta di “seguire la gioia in ogni momento oppure vuol dire che sei sulla strada sbagliata”, si tratta di scegliere progetti e obiettivi che ci danno gioia, perché hanno senso per noi, e poi perseguirli senza pretendere di essere in estasi in ogni singolo momento durante il percorso.
Se scegli i tuoi impegni, progetti, obiettivi in piena consapevolezza, la disciplina ti permette di perseverare anche quando incontrerai una certa resistenza, esterna o interna. La disciplina ti permette di dire no alle distrazioni, all’eccesso di improvvisazione basato sul sentire del momento (io ex campionessa del mondo), alle richieste e pressioni esterne, alle deviazioni e alle dispersioni del tuo preziosissimo tempo.
Una visione New Age ci ha portati a credere che non dovremmo mai sentire attrito, mai fare fatica, che tutto dovrebbe essere piacevole, e che se non lo è significa che “non è nel nostro destino”
Non è corretto.
Una certa dose di disagio fa parte di ogni processo di crescita, è un ingrediente di ogni realizzazione significativa, di ogni impegno che decidiamo di portare avanti.
Prova a pensare al desiderio di avere un figlio, per chi ce l’ha o lo ha avuto.
Il travaglio non è certo una passeggiata di salute, a volte nemmeno la gravidanza lo è. Il parto è un’esperienza impegnativa e quasi sempre dolorosa, oltre che meravigliosa. E da lì in poi, non è necessariamente facile” o “senza attrito”. I problemi di allattamento, le coliche del bimbo, le notti in bianco… e poi avanti. Eppure affrontiamo quei disagi come parte integrante di una visione più grande che ha un senso per noi.
Il disagio può portare un messaggio
A volte il disagio può essere certamente un campanello, che ci avvisa che c’è un messaggio per noi che vuol essere letto. Ma sarebbe un errore pensare che il campanello stesso ci dica che “è meglio cambiare strada, perché non dovresti mai sentire disagio”.
Per avanzare, in qualsiasi cosa, troveremo sempre qualche forza oppositiva:
- abbiamo deciso di alzarci presto al mattino per fare ginnastica, ma vorremmo rimanere a letto e continuare a dormire;
- abbiamo deciso che ci fa bene meditare 10 minuti al giorno, ma quando arriva l’ora non ne abbiamo voglia;
- vogliamo passare del tempo di qualità con nostro figlio, ma quando si tratta di giocare con lui siamo troppo stanche e vorremmo piazzarlo davanti alla tv;
- abbiamo deciso di essere presenti online, ma quando arriva il giorno di scrivere un blog post siamo a corto di idee e la frustrazione è a mille;
- sappiamo che tolleriamo male certi cibi, ma nel momento di fare la spesa o ordinare al ristorante, la tentazione di cedere alla gola ci fa vacillare.
La disciplina “sana” significa sapere che è normale incontrare queste forze oppositive, queste resistenze, ascoltarle e comprendere cosa c’è sotto, ma perseverare nella direzione dei nostri valori più profondi.
Non avere disciplina significa essere in balia delle proprie emozioni, dei propri pensieri e del proprio corpo.
Sicuramente le emozioni, le sensazioni del nostro corpo e a volte anche i nostri pensieri, portano messaggi importanti da ascoltare, ma quei messaggi vanno sempre inseriti nel contesto più ampio dei valori e di ciò che abbiamo consapevolmente deciso per noi.
Senza disciplina non si va lontano…
Se non accetti l’utilità della disciplina, se non ne riconosci l’importanza, sai qual è il rischio?
Il rischio è che ogni segnale del tuo corpo, della tua mente o emozione viene interpretato come un segnale di STOP, come un consiglio della tua anima di mollare il progetto, che quella cosa non faceva per te o non era inscritta nel tuo destino…
Non avere disciplina significa fare il gioco delle tue resistenze, anche di quelle che invece andrebbero trasformate e integrate.
E la fregatura è che pensiamo che questa sia la libertà, mentre invece stiamo facendo il gioco delle nostre forze oppositive, che dovremmo riconoscere e di cui dovremmo occuparci. Credimi, so di cosa parlo…
Per esempio, dietro una certa resistenza potrebbe esserci una convinzione limitante: un’esperienza che abbiamo vissuto in passato, direttamente o indirettamente, potrebbe averci fatto concludere che i nostri sforzi non portano a nulla, o che non vale la pena darsi da fare nè rischiare… In questo caso è importante individuare la convinzione ostacolante e lavorarci, di modo che smetta di sabotare le nostre iniziative infrangendo i nostri sogni e sgretolando la nostra autostima.
Inserire un po’ di disciplina nella tua vita è ben lontana dal rischiare di ignorare i tuoi segnali interni, non significherà che non potrai più cambiare idea o fermarti. Non diventerai un Caterpillar che travolge tutto quello che si trova davanti.
Nella disciplina (quella sana) trovi la vera libertà
Negli anni ho compreso che la mancanza di una sana disciplina è di gran lunga più distruttiva, perché a lungo andare distrugge i tuoi progetti, sogni, impegni, relazioni fino a erodere completamente il tuo senso di essere capace di realizzare le cose e la tua voglia di fare progetti. Si chiama incapacità appresa, ed è una menzogna su di te.
Non siamo venuti al mondo per desiderare passivamente, sperando che la fatina buona o l’Universo siano in ascolto e siano liberi per recapitarci il nostro dono a domicilio.
Siamo venuti al mondo per desiderare e per muoverci attivamente e concretamente per realizzare i nostri desideri, lasciando la nostra impronta positiva sul pianeta: e questo può avvenire solo se metti in preventivo di accettare qualche disagio.
E avanzare nonostante il disagio, significa proprio avere disciplina.
Insomma, la disciplina è la polvere magica che ti permette di dare forma ai tuoi sogni, progetti e desideri.
Magari anche con l’aiuto della fatina buona e dell’Universo, ammesso che siano liberi 😉
Se senti che vuoi fare chiarezza e sbloccare la situazione, posso affiancarti nel tuo cammino. Con un pizzico di disciplina, ma anche tanta leggerezza.
IL CAMMINO DELLA LEGGEREZZA
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